BUDAPEST, 23 Ottobre 1956 Il 23 ottobre di 65 anni fa scoppia a Budapest la rivoluzione ungherese, anche detta rivolta ungherese o insurrezione ungherese. La sommossa aveva come obiettivo la liberazione dall’influenza che l’Unione Sovietica esercitava sul paese dopo la fine della seconda guerra mondiale. Con la morte di Stalin, avvenuta nel 1953, alcuni paesi dell’Europa comunista avevano iniziato a ribellarsi all’URSS. Dopo la Germania dell’Est e la Polonia, il 23 ottobre 1956 fu la volta dell’Ungheria. L’insurrezione ebbe inizio da una dimostrazione pacifica organizzata da un gruppo di studenti. La manifestazione si trasformò presto in una vera e propria protesta contro la dittatura di Mátyás Rákosi, cui seguirono scontri con la polizia segreta e i militari sovietici. Furono milioni gli ungheresi che si riversarono nelle strade e i rivoltanti, nel giro di pochi giorni, iniziarono a prendere il controllo delle principali istituzioni. Imre Nagy fu nominato primo ministro e divenne il simbolo della rivolta. Dopo quattro giorni di combattimenti a Budapest e in tutto il paese, il 28 ottobre venne annunciato un cessate il fuoco e il ritiro delle truppe sovietiche. Il 1 novembre Nagy annunciò il ritiro dell’Ungheria dal Patto di Varsavia e chiese all’ONU di porre la questione ungherese all’ordine del giorno. Intanto iniziarono i movimenti dell’Armata Rossa intorno agli aeroporti ungheresi, con la motivazione ufficiale di proteggere l’evacuazione dei sovietici. Il 4 novembre l’Armata Rossa entrò a Budapest con 200.000 uomini e 4.000 carri armati ed ebbe inizio la repressione sovietica. Incursioni aeree, bombardamenti e interventi di carri armati durarono fino al 9 novembre, quando i Consigli di studenti, lavoratori e intellettuali si arresero definitivamente. Nella rivolta morirono quasi 3000 ungheresi, molti dei quali giovanissimi, e i feriti furono diverse migliaia. Negli anni successivi alla rivoluzione i sovietici ripresero il controllo, conducendo arresti ed esecuzioni e costringendo 250.000 cittadini ungheresi ad abbandonare il paese. Imre Nagy fu processato e giustiziato nel 1958. Dal 1989, anno in cui l’Ungheria venne proclamata Repubblica Popolare, il 23 ottobre è giorno di festa nazionale. Tratto dal sito della "Zanichelli" P.S.: Una curiosità: dieci anni dopo la rivolta, il noto regista televisivo Pierfrancesco Pingitore e il musicista Dimitri Gribanosky scrissero e realizzarono una canzone che commemorava quei fatti del 1956. Il siciliano Pino Caruso la mise in scena al "Bagaglino" di Roma, notissimo teatro-cantina di proprietà del Pingitore. Da allora, tale canzone, molto orecchiabile, diverrà simbolo di quella rivolta e sarà conosciuta e cantata in italiano persino in Ungheria (oltre che negli stadi dai gruppi di tifosi organizzati anticomunisti). Nel video una scolaresca magiara canta in italiano la canzone. https://www.youtube.com/watch?v=8Z0y7NJM3l4

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